Monete e bicchieri di carta, tanti pennarelli colorati e una buona dose di voglia di stare insieme e riflettere giocando. Qual è la mia ragione di vita, lo scopo del mio essere, il motivo per cui mi sveglio al mattino? Dopo la seconda campanella della mattinata, la sala audiovisivi si è popolata con le studentesse e gli studenti del gruppo peer che incontravano un gruppo di donne dell’associazione Donne 4.0 per l'iniziativa 'Talenta', che vede il coinvolgimento dell'I.I.S. Majorana-Maitani.
Giada Bianchi e la giornalista Beatrice Curci ci accolgono in presenza, mentre da remoto è già collegata Darya Majidi, imprenditrice tecnologica e presidente dell’associazione, che apre i lavori ricordando l’importanza di ‘metterci il cuore’ e di non pensare in modo egoistico, cercando piuttosto di avere un impatto positivo sul mondo. Giada Bianchi, che coordina il nuovo e interessante progetto 'Talenta' insieme a Giorgia Montesi, ci spiega poi il significato del termine giapponese ikigai, fusione dei concetti ‘vita’ (iki) e ‘valore’ (gai): l’ikigai, dunque, è lo scopo della propria vita o la propria felicità.
Le studentesse e gli studenti hanno partecipato a un’illuminante attività laboratoriale in cui ciascuno ha scavato dentro di sé per trovare una ‘frase guida’ che rappresentasse il connubio perfetto tra quattro ambiti imprescindibili: passione, professione, missione e vocazione. L’attività non è stata semplice per tutte e tutti perché, per quanto a volte possa costare ammetterlo, non è facile né tantomeno scontato riuscire a pensare oggettivamente ai propri talenti e alle proprie capacità. Di fatto, spesso è più facile buttarsi giù e pensare che non si è bravi né capaci di fare nulla. Dopo qualche incertezza, però, anche i più titubanti sono riusciti ad acquisire un po’ di sicurezza in più.
Insieme a Majidi, collegate da remoto ci fanno compagnia Giorgia Montesi, Iolanda Iacono e Alida Speciale, che portano le proprie esperienze personali e professionali a esempio di quanto sia importante capire ciò che si desidera, lavorare e studiare per raggiungerlo e reinventarsi non dimenticando mai le proprie aspirazioni e la propria felicità. Speciale racconta delle opportunità che nuove professioni quali manager della sostenibilità o dell’innovazione e altre professioni che emergeranno in futuro potranno dare ai giovani e Iacono racconta della sua evoluzione professionale che è partita da studi umanistici per poi andare a toccare anche ambiti che di umanistico hanno ben poco.
Altri due interventi altamente motivanti per i settanta studenti che hanno partecipato all’iniziativa sono stati quelli di Stefania Patrizi e Valentina Mariani, due ex studentesse del Liceo Majorana. Patrizi, che ha accettato di collegarsi prima dell’alba per riuscire a parlare con noi, lavora all’università di Austin (Texas, Stati Uniti) come docente e ricercatrice di matematica, mentre Mariani, che è venuta a trovarci in Via dei Tigli, è una fisica che ha lavorato al CERN e ora è ricercatrice all’Università di Perugia.
Nel pomeriggio, a cimentarsi con l’ikigai ci si sono messi anche i docenti. Prima di iniziare l’attività laboratoriale, che è sicuramente stata stimolante, poiché ha dato a molti la carica e la motivazione necessarie per non dimenticare l’amore per sé stessi, la necessità che tutti hanno di essere felici e stare bene e l’amore per la professione dell’insegnante, l’ospite Stefania Noiosi ha condiviso la sua storia e il suo incontro con le tecnologie, arrivato dopo una formazione umanistica, l’inversione di rotta che l’ha portata a nuovi orizzonti professionali e la sua ‘compulsione alla formazione’, che si traduce in un continuo rinnovamento professionale.
L’ikigai ha qualcosa di magico perché racchiude in sé il segreto per una vita felice e ricca di soddisfazioni, dove il benessere personale si unisce alle competenze e alle passioni di ciascuno di noi per arrivare a una ricetta vincente e rendere le proprie passioni una ragione di vita riuscendo, allo stesso tempo, ad arricchire questo mondo in cui viviamo.