ProgettoDNA 1Il genere umano è da sempre affascinato dai racconti e dalle descrizioni dei propri antenati e, con grande curiosità, ha provato a ricostruire gli alberi genealogici delle proprie famiglie, come se sapere da dove proveniamo e conoscere chi sono i nostri antenati ci aiutasse a comprendere con maggiore chiarezza chi siamo.

ProgettoDNA 4Quando la prof. Grasselli ci ha parlato di un test sul DNA che permette di andare indietro nel tempo milioni di anni e di risalire alle origini geografiche e alle migrazioni familiari, abbiamo subito voluto partecipare, pieni di entusiasmo. Abbiamo così intrapreso un viaggio basato sul nostro DNA!

Più precisamente, il viaggio si è basato sul nostro DNA mitocondriale, una molecola di DNA circolare molto piccola, con soli 37 geni, presente in molte copie nei mitocondri, che ha una linea di discendenza materna e che consente di risalire all’antenato comune femminile, detto Eva Mitocondriale.

ProgettoDNA 2Per prima cosa, ognuno di noi ha ottenuto un campione biologico formato da saliva e cellule della mucosa buccale, mediante sciacquo del cavo orale con collutorio per circa 2 minuti, dal quale è stato poi estratto il DNA mitocondriale. Il DNA è stato analizzato dal laboratorio di Genetica dell’Università di Perugia grazie alla prof.ssa Hovirag Lancioni: è stato amplificato, sequenziato e confrontato con le banche dati contenenti le sequenze genetiche di tutto il mondo.

Abbiamo aspettato i nostri risultati per due mesi, con trepidazione e curiosità. In fondo, durante l’attesa, ognuno di noi aveva in mente un Paese con cui, per qualche motivo, proprio non voleva avere niente a che fare. Una mattina, inaspettatamente, alcuni di noi hanno trovato i primi risultati ad aspettarli nella casella di posta elettronica personale. Abbiamo così scoperto che alcuni di noi appartengono all’aplogruppo H, il più comune in Europa, altri invece hanno antenati che provengono dal Medio Oriente e dal Nord Africa, altri ancora dall’America Settentrionale o dall’Asia. Eppure eravamo convinti di essere così tanto italiani… questa scoperta è stata una vera sorpresa.

Il DNA mitocondriale contiene anche altre informazioni: quelle relative a caratteristiche legate alla salute, per esempio. Alcuni di noi hanno geni che conferiscono una elevata resistenza fisica durante l’esercizio prolungato o che sono protettivi per lo sviluppo di malattie neurodegenerative. C’è stato chi ha scoperto di avere lo stesso aplogruppo di Copernico - si spiegherà così la sua passione per la scienza? - e chi, invece, pur pensando di non avere alcuna parvenza regale, ha sgranato gli occhi constatando di avere la stessa linea di discendenza di Napoleone Bonaparte o della regina Vittoria di Inghilterra.

Abbiamo scoperto che il DNA è una fonte di informazione preziosa e che ogni essere umano contiene nel proprio DNA geni che derivano da tante e diverse popolazioni umane, anche molto lontane dal paese in cui la persona si trova a vivere. Abbiamo capito che sono molti le caratteristiche che ci accomunano a persone di altri paesi, e che quindi non è possibile né tantomeno corretto parlare di “razze” come gruppi di individui con caratteristiche diverse da altri: è impossibile individuare un marcatore genetico che identifichi un solo gruppo di individui.

In poche parole, l’unica razza che esiste è quella umana. Forse è questa la consapevolezza che l’umanità ricerca da sempre tra gli alberi genealogici.

 

Le classi 5SA2 e 5S1