La permanenza a Vienna è continuata con la visita delle sue più importanti opere architettoniche ovvero:
1. Hofburg, il palazzo imperiale situato in città, nel quale si trovano un bellissimo museo e la chiesa privata della famiglia imperiale.
2. Il Duomo di Santo Stefano, simbolo della città. Costruito nel 1147, la chiesa assunse la tipica conformazione gotica solo tra il XIV e XV secolo; successivamente fu ingrandita da parte degli Asburgo con la torre settentrionale.
3. Il Castello di Schönbrunn, che è stato la sede della casa imperiale d'Asburgo dal 1730 al 1918. Al suo interno è composto da innumerevoli stanze tutte di grande pregio storico e artistico. Oltre all’imponenza dell'edificio colpisce il vasto giardino altrettanto regale che circonda il palazzo, molto frequentato dai cittadini viennesi.
Tutto il centro comunque può essere considerato una grande opera d’arte poiché ricco di monumenti e opere architettoniche di grandissimo valore, che, grazie a momenti di pausa e di ristoro, abbiamo visitato, seppure piuttosto rapidamente (imperdibile è stato il parlamento con la sua terribile ma giusta Atena).
L’ultima notte trascorsa a Vienna, dopo cena, ci siamo intrattenuti nella più antica birreria d’Europa, dove abbiamo degustato (con moderazione!) l’ottima birra locale, tra allegri canti popolari (in cui gli studenti di Castel Giorgio primeggiavano) e dove abbiamo incontrato altri nostri coetanei italiani, anch'essi in viaggio di istruzione.
Il giorno seguente siamo partiti alla volta di Praga, la quale dista circa otto ore da Vienna; il tempo è passato anche piuttosto velocemente tra risate e interessanti interventi del nostro Preside sulla storia della città.
Arrivati all’Albion Hotel sul calar del sole, abbiamo avuto giusto il tempo di posare i bagagli per andare a consumare la cena; dopo di che, accompagnati sempre dal bus, siamo giunti per la prima volta al centro di Praga. Vista di notte la Città d’Oro è veramente indescrivibile: Praga è la capitale e la più grande città della Repubblica Ceca, quest'ultima detta anche Cechia. Fondata alla fine del IX secolo, Praga divenne ben presto la sede dei Re di Boemia, quindi importante centro politico e culturale dello stato ceco per oltre 1100 anni; tra il XIV e il XV secolo fu anche capitale del Sacro Romano Impero.
Il contrasto tra i colori dei palazzi, il cielo scuro, gli alberi in autunno, la tranquillità dell’aria, la serena convivenza tra antico e nuovo, rendono le vie del centro sublimi e uniche; purtroppo la visita notturna è durata poco, poichè siamo tornati in hotel non più tardi delle 11.00 di sera.
Il giorno seguente ci siamo incontrati con la nostra guida la mattina presto e, dopo aver appreso qualche dato sulla città, sugli usi e costumi, sul clima, sulla divisione in distretti municipali, ci siamo incamminati lungo le strade del centro dove abbiamo visitato una sinagoga ebraica veramente interessante, contenente al suo interno materiale storico del tempo della Shoa.
Successivamente, proseguendo il tour per la città attraverso le sue magnifiche piazze e palazzi, abbiamo osservato l’orologio di Praga sull’omonima torre; tra i più antichi d’Europa, è un perfetto esempio di precisione meccanica e strutturale: esso scandisce sia i periodi dell’anno sia i periodi astrologici. Ogni ora fino alle 9.00 di sera escono in corteo i dodici apostoli con Gesù Cristo.
In seguito, entrati nel municipio (dove tra le tante opere erano esposti i vari stemmi di Praga nel tempo) abbiamo attraversato molte sale, tra cui anche la sala nella quale si trova il meccanismo dell’orologio, quella dei convegni e infine i piani inferiori.
Terminata la visita, ci è stato dato un po' di tempo libero per il pranzo. Il pomeriggio invece è stato impegnato nella visita del Ponte Carlo.
Centro artistico della città, magnifico esempio di architettura, lungo 515 metri, fu commissionato da Carlo IV per collegare il quartiere di Mala Strana alla città vecchia. Esso è un perfetto connubio tra la grandezza imperiale passata e la vivace presenza, oggi, di tanti giovani artisti di strada, che con le loro musiche e opere contribuiscono a creare un’atmosfera unica; i colori del cielo si perdono nelle calme e placide acque del fiume Moldava, le melodie si diffondono intorno, provocando al viandante un turbinio di emozioni, immagini e sensazioni, capaci di far perdere cognizione del tempo e dello spazio. La straordinarietà di Praga penso che possa essere racchiusa in quei 515 metri nei quali ogni preoccupazione o angoscia intima viene meno di fronte allo spettacolo immobile di pietra, acqua e aria, uniti come fossero un’ unica creatura.
Continuando la visita, abbiamo visto il muro di John Lennon e la Chiesa del bambin Gesù, poi abbiamo avuto un po’ di tempo libero, che io ho passato volentieri sul ponte.
L’ultimo giorno siamo stati al Castello di Praga: il più grande al mondo, circa un chilometro quadrato. È stato la residenza dei re di Boemia, imperatori del Sacro Romano Impero, presidenti della Cecoslovacchia e dell’attuale Repubblica Ceca. All'interno del complesso si trovano la cattedrale di Praga, il convento di San Giorgio che ospita pezzi di arte antica della Boemia, la basilica di San Giorgio, il Palazzo Reale, e gallerie di pittura rinascimentale e barocca; è stato anche il luogo della seconda defenestrazione di Praga.
Finita la visita al castello, abbiamo pranzato e siamo partiti per l’ultima meta del viaggio scolastico: Salisburgo.
Salisburgo è la città di Mozart, conta circa 146.000 abitanti ed è il capoluogo del Salzburger Land. Il centro storico è essenzialmente barocco e si stende lungo le due rive della Salzach.
Nel bellissimo groviglio di strade, piazze, slarghi, piazzette e viuzze ai piedi della fortezza Hohensalzburg, si stagliano il Duomo e i palazzi vescovili seicenteschi, la Chiesa dei Francescani, l'Abbazia di Sankt Peter, il Vecchio Municipio, musei come il Carolino Augusteum, e i palazzi che ospitano l'annuale e celebre festival musicale. Nella caratteristica Getreidegasse, ricca di cortili e antiche insegne, spunta la casa natale di Wolfgang Amadeus Mozart, mentre l'abitazione dei suoi anni adulti si trova sulla sponda opposta del fiume, ai piedi della Kapuzinerberg. Su questo versante si trovano anche il Mozarteum, il Castello e il parco di Mirabell, invece a sud della città si estendono gli splendidi giardini dello Schloss Hellbrunn, caratterizzati da piacevoli giochi d'acqua.
Il viaggio per arrivare a Salisburgo è durato molto, circa sette ore, così all'arrivo in hotel abbiamo avuto solo il tempo per cenare e rimanere insieme dopo cena degustando anche qui una birra locale.
Il giorno seguente, giunti nel luogo di incontro concordato con la guida, abbiamo visitato la città per tutta la sua via principale, la casa natale di Mozart (che non poteva mancare), il duomo consacrato a San Virgilio (che è stato ricostruito dopo la caduta accidentale di una bomba durante la seconda guerra mondiale) e il castello, ma solo esternamente. Dopo una breve pausa siamo tornati al pullman e, congedata la nostra eccentrica guida, siamo ripartiti diretti a sud, alla volta dell’Italica penisola che abbiamo salutato con l’inno nazionale. Siamo arrivati a Orvieto alle 11.00 di sera.
Secondo me, il viaggio di istruzione si è svolto nel migliore dei modi. Il clima in generale è stato sereno, ottima l’interazione tra docenti e alunni. Penso che tutti gli studenti abbiano appreso qualcosa, se non altro hanno conosciuto una realtà diversa dall’Italia con i suoi pregi e difetti. D’altronde il viaggio è esattamente questo: la scoperta di uno o più luoghi e del proprio io.
Ringrazio il Preside e tutti i docenti che hanno partecipato e contribuito alla buona riuscita di questa esperienza.
Praga... è così affascinante da ispirare anche la penna di un altro studente:
Praga
di Gianmarco Borri
Guarda il pescatore, insù la cascatella,
la Moldava. La guarda sì linda, sì bella
che il cor non sente più l’amata voce.
E verso la città s’inoltra il suo pensiero
e mano a mano s’adombra il ciel sereno
fin quando alla collina s’illumina la croce.
La calma è sopraggiunta. Cade il fiore
sul fiume che gorgoglia, che mai muore.
E lesto se ne va guardando ‘l monte
e va’ per l’Elba, lasciandovi la scia.
Il passante alla lucerna della via
eclissa, del quarto Carlo, il ponte
e sfiora il l’aurato San Giovanni.
O Praga mia, d’amor mi inganni.
Mai più rivedrò, mai più il tuo fiume.
Son lungi da me le torri ed i castelli.
Nell’acqua bianca volteggiano i battelli.
Nel ciel vi nuotano le nere piume.
Pellegrino della notte erra solingo
nella tacita città, come ramingo.
Ed erra il Sole a ferire la Finestra
con le mani dorate. E l’orologio
del vecchio municipio suona l’elogio
a salutare l’assolata via maestra.