Il tema del Festival della Filosofia in Magna Grecia - Velia - 18 al 22 Aprile 2016 - al quale abbiamo partecipato noi studenti delle classi 3S1-3S2 e 3SA2, è stato "Paideia".
L'apertura del festival si è tenuta a Vallo Della Lucania dove ci siamo incontrati con studenti provenienti da ogni parte d'Italia e, calorosamente accolti dalla banda cittadina, ci siamo recati presso il teatro dove abbiamo ascoltato l'intervento del professor Salvatore Natoli che è stato il primo di una serie d'incontri e giornate dedicati alla riflessione filosofica (testo di Ilaria Anselmi).
Altre attività estremamente significative ed emozionanti sono state le 2 passeggiate filosofiche la prima lungo il tragitto delle rovine di Velia, la seconda nei vicoli del suggestivo borgo di Pollica, dove abbiamo ascoltato le parole della filosofia recitate da giovani e talentuosi attori, che ci hanno emozionato facendoci vivere la paideia in tutte le sue molteplici forme.
Tra le rovine di Velia, in una piacevole atmosfera tra cielo e mare, improvvisamente, nei pressi di un antico pozzo, ci appare Atena che, con parole decise e fiduciose esorta il giovane Telemaco, figlio di Ulisse, ad intraprendere il viaggio alla ricerca del padre. Data la giovane età di Telemaco il viaggio costituirà una vera e propria formazione.
Salendo sulla collina, notiamo in lontananza una figura vestita di bianco, avvicinandoci riconosciamo in essa una delle parche che annoda il filo della vita e che pronuncia le parole del mito di Er. Platone ci vuole far capire come ognuno abbia la vita nelle proprie mani e come la crescita dipenda da se stessi.
In prossimità della Porta Rosa ci viene incontro un individuo in evidente stato di ebbrezza che, vestito con abiti poveri e malconci, inneggia alla bellezza e all'amore. Riconosciamo in lui Eros di cui parla Platone, un demone tra il mortale e l'immortale che aspirando al bene e' in grado di diventare sapiente; da lui impariamo che la cultura e'possibile nella misura cui si voglia e a patto di uno sforzo personale.
Nell'ultima rappresentazione teatrale, sull'acropoli, l'attore, attraverso l'interpretazione di un testo di Todorov, ci ha portato a riflettere sull'importanza che per ognuno ha il riconoscimento da parte dell'altro. Già Platone affermava che la società si costituisce perché l'uomo non basta a se stesso e necessita dei suoi simili.
La seconda passeggiata ha luogo a Pollica, un borgo collinare che regala suggestivi panorami. Nella prima performance, l'attore interpreta in modo molto originale Pico della Mirandola il quale sosteneva la superiorità dell' uomo su tutti gli altri esseri viventi, in quanto capace di autodeterminarsi.
Avventuratici poi per gli stretti vicoli di Pollica siamo stati sorpresi da un'altisonante declamazione contro la tirannide e i metodi coercitivi in quanto nocivi alla crescita di giovani mentalmente liberi. L'interpretazione mirava alla condanna di una scuola rigida e poco stimolante sotto il profilo creativo.
Salendo verso il centro è stato notevole l' incontro con l'attore che, sotto le sembianze di un contadino, ci ha regalato l'immagine di una natura vivente e generosa, riproponendoci la teoria platonica secondo cui la natura non è il risultato di una mera somma di parti ma un organismo, è per questo é "un'opera bella".
Da ultimo all'interno del palazzo signorile, in un'atmosfera surreale di silenzio e solitudine ci imbattiamo in un "musicista"che sembrava angosciato dall'incapacita di tradurre in forma scritta la propria ispirazione, come reso evidente dai molteplici fogli di carta che ricoprivano il pavimento e che continuava a gettare a terra rabbiosamente. Il vuoto di parole di questa performance viene riempito dalle nostre emozioni.
Due serate sono state dedicate alle esibizioni dei lavori che avevamo preparato a scuola, sempre sul tema della Paideia, per i quali sono stati utilizzati diversi linguaggi, secondo gli ambiti: Koreo, Musikè, Rapoiesis, Filosofando, Slampoiesis e Filosofilm.
Divisi in gruppi secondo gli interessi, abbiamo prodotto otto lavori che ci hanno coinvolto e appassionato. La preparazione è stata molto intensa e impegnativa, ma ognuno ha dato il proprio contributo per cercare di cogliere ed esprimere al meglio il tema del festival. La sera dell'esibizione la tensione era molto alta, ma siamo saliti sul palco carichi di entusiasmo.
Le coreografie che sono state ideate rappresentavano: la prima, due diversi tipi di educazione, quella rigida e autoritaria che porta all'annientamento della società e quella libera e dialogante che porta alla creativa espressività di ognuno; la seconda, l'importanza del confronto e dell'integrazione per far nascere idee nuove.
Due sono state anche le composizioni di musica e testo originali: la prima, Parla con te è una canzone con parole semplici e una musica coinvolgente. Il testo incoraggia al dialogo con se stessi e dice che 'se decidi qualcosa di testa tua non sbagli mai '. E' questo il messaggio che volevamo mandare: prendere decisioni con la propria testa, senza farsi influenzare da ciò che dicono gli altri perchè se una scelta si rivela giusta, presa con la propria testa, dà sicuramente più soddisfazione.
La seconda, Grow in Love interpretata da quattro ragazzi: voce, batteria,chitarra e violino, parlava dell'importanza dell'amore nell'educazione ed era quindi un invito ad imparare ad amare.
Due anche i dialoghi filosofici: il primo, "I dubbi di Peter Pan", si svolge tra tre ragazzi adolescenti con tre diverse personalità: Tiberio, il ragazzo immaturo; Simone, il ragazzo irrazionale e Angela, la ragazza razionale. Attraverso il dialogo si assiste ad una crescita interiore di Tiberio che si renderà conto che il suo modo di vivere i sentimenti fino ad ora era sbagliato; il secondo, "Impigliati nella rete" è una critica al mondo dei social che ci sta sempre più estraniando dalla realtà e che spesso ci porta ad isolarci, il dialogo è perciò volto alla ricerca di soluzioni che possano essere d'aiuto sia a per noi che per le generazioni future.
Un ragazzo ha invece partecipato a Slampoiesis, recitando una sua poesia ,''Un'allieva con le rughe'' che, pur essendo molte breve, toccava temi importanti come la reciprocità dell'insegnamento e la circolarità del dono.
Per Filosofilm è stato realizzato un corto, Convers AZ ione emotiva che voleva dimostrare come la bellezza possa educare, e come si possa educare alla bellezza toccando le corde più profonde dell'anima.
È stata un'esperienza straordinaria dove ci siamo messi in gioco ma soprattutto ci siamo divertiti moltissimo a lavorare in gruppo e confrontarci.
Due pomeriggi sono stati dedicati ai laboratori filosofici cui abbiamo partecipato anche qui divisi per gruppi.
Sulla base di proposte interessanti quali Yoga, Movimento espressivo, Fotografia, Teatro, Cinema e Tai-Chi attraverso cui sperimentare la PAIDEIA, ognuno di noi ha fatto la sua scelta motivato da interesse ma soprattutto da curiosità.
E' stato straordinario imparare ad ascoltarsi, a soffermarsi su se stessi e riuscire a comunicare con gli altri senza le parole ma utilizzando tutti i linguaggi che il corpo rende possibili, riuscire a superare timidezza ed imbarazzo, abbattere le barriere che spesso ci impediscono di essere spontanei e quindi liberi.
Straordinario e' stato anche scoprirsi fotografi, registi, attori e sperimentare quante emozioni possono scaturire da una luce, da un movimento o da un particolare che a prima vista sembra insignificante.
Tanto è stato l'entusiasmo che siamo certi ormai che si possa imparare divertendosi.
Il festival si è concluso nella splendida cornice di Casalvelino con l'emozionante azione corale dei laboratori filosofici e il caldo abbraccio UN_ANIME, in un'atmosfera di generale eccitazione e grande commozione.