debate2‘Non c’è mai una sola ragione’ era il motto della prima attività di debate promossa dal Liceo Majorana l’anno scorso (a.s. 2019-20), quando due squadre di 11 studenti ciascuna si erano confrontate su due topic diversi ed entrambi molto attuali relativi all’epidemia da COVID 19:

1. Il modello lockdown dovrebbe essere seguito da tutti i Paesi che vogliono contrastare efficacemente la diffusione di epidemie.

2. I governi devono chiedere poteri straordinari per poter gestire al meglio l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione dell’epidemia da Covid 19.

debate4Il debate finale e tutta l’attività di ricerca e preparazione che l’avevano preceduto si erano svolti interamente online. Per i più curiosi, l’articolo pubblicato sul sito web del nostro istituto è raggiungibile facendo clic sul link di seguito.

Non c'è mai una sola ragione

Ma cos’è il debate? Si tratta di una metodologia didattica utilizzata già da lungo tempo nel mondo anglosassone. Il primo evento di rilievo internazionale della storia di questa attività è stato il World Schools Debating Championships (WSDC), torneo di debate in lingua inglese per le scuole superiori che vede la partecipazione di scuole di diverse nazioni. La prima edizione del WSDC, che si tenne in Australia, risale al 1988.

debate3Cosa succede invece in Italia? L’Associazione Società Nazionale Debate Italia è nata il 28 marzo 2019 nella cornice della II edizione delle Olimpiadi nazionali di Debate, indette dal Ministero dell’Istruzione con D.D. n. 152 del 12.02.2018 e giocate a Bagni di Tivoli dal 26 al 29 marzo. Inoltre, l’Italia può contare sulla rete nazionale We Debate, nata nel 2013, che oggi conta oltre 140 scuole che hanno assunto il questa metodologia come pratica didattica curriculare trasversale e attività extracurriculare.

Il debate non è altro che un dibattito svolto con tempi e regole prestabiliti e che vede due squadre confrontarsi tra loro. Non si tratta quindi di una discussione libera, ma di un confronto di opinioni strutturato in modo preciso e ben definito tra interlocutori che sostengono una tesi a favore e una contro su un tema o topic assegnato. Le regole del “gioco” prevedono che la posizione a favore o contro possa essere anche non condivisa dai debater, che dovranno poi essere in grado di portare le argomentazioni adeguate, con regole di tempo e di correttezza, senza pregiudizi e prevaricazioni, nell’ascolto e nel rispetto delle opinioni altrui, dimostrando di possedere flessibilità mentale e apertura alle visioni e posizioni degli altri.

imagesPerché ci piace il debate? È presto detto. Come si dice in inglese, it’s a no-brainer. I motivi sono così ovvii che non c’è neanche da pensarci. I suoi punti di forza sono talmente numerosi che elencarli tutti diventa quasi un’impresa. Questa metodologia contribuisce a sviluppare abilità e competenze delle studentesse e degli studenti su tanti fronti diversi. In ambito cognitivo, migliora il pensiero critico, il pensiero autonomo, le capacità di argomentazione, l’espressione orale. Dal punto di vista relazionale, invece, migliora la capacità di ascolto, il lavoro di squadra, la capacità di confrontarsi con gli altri rispettando regole prefissate, con un comportamento corretto e democratico, l’autostima, la gestione dei conflitti. Si tratta inoltre di una metologia creativa che aiuta a sviluppare modalità di comunicazione convincenti, efficaci e credibili. Per ultime non vanno dimenticate la partecipazione attiva e responsabile alla vita sociale e politica della propria comunità e del paese e l’apertura a questioni e problemi che riguardano la società civile.

Si tratta di un’attività stimolante, di un gioco di squadra con regole precise, di un’attività ricca di competizione, poiché prevede momenti di confronto dai ritmi spesso serrati. Per diventare un debater di tutto rispetto occorre sviluppare abilità mentali quali, per esempio, pensiero critico e analitico, creatività, capacità di ricerca e documentazione oltre che di comunicazione sia verbale che non verbale nonché di persuasione.

Durante questo anno scolastico, molte delle classi del liceo si sono cimentate nel debate, che è rientrato nel novero delle attività di educazione civica. Segue un elenco non esaustivo di alcuni dei topic affrontati dalle studentesse e gli studenti nel corso dell’anno scolastico che sta per concludersi. Gli studenti sono diventati protagonisti e le giurie composte dai professori di ciascun consiglio di classe hanno valutano la prestazione delle squadre e dei debater secondo criteri prestabiliti.

Classe 2L1

Topic n. 1: l’allontanamento fisico, forzato in tempo di Covid, fortifica il sentimento amoroso.

Topic n. 2: il desiderio di incontrarmi con l’altro è aumentato con la pandemia.

Topic n. 3: è meglio amare e perdere, che vincere e non amare mai.

Classe 2L2

Topic  n. 1: è meglio amare e perdere che vincere e non amare mai.

Topic n. 2: quando ci si innamora la propria libertà diminuisce.

Classe 2L3

Topic n. 1: stiamo vivendo o sopravvivendo?

Topic n. 2: i ragazzi sono i più colpiti di questa pandemia.

Classe 3S3

Topic n. 1: chi fa il male lo fa per ignoranza e non per malvagità.

Topic n. 2: l’eutanasia deve essere legalizzata.

Classe 4L2

Topic n. 1: se il legame sociale è molto stretto, genera esclusione.

Topic n. 2: la tecnologia aiuta i rapporti sociali.

Topic n. 3: le droghe leggere devono essere legalizzate.

 Classe 4S1

Topic n. 1: la tecnologia aiuta i rapporti sociali.

Topic n. 2: le droghe leggere devono essere legalizzate.

Classe 3S2

Topic n. 1: la convivenza di popoli culturalmente eterogenei, richiede l’individuazione di principi etici, oltre che giuridici, riconosciuti universalmente.

Topic n. 2: la vera parità tra i sessi passa dal riconoscimento della differenza e non dell’uguaglianza di genere. 

Topic n. 3: l’allargamento del voto ai sedicenni, aumentando la partecipazione alla vita politica, contribuirebbe a fortificare la democrazia.

Topic n. 4: è necessario legiferare per limitare la libertà d’espressione in Internet? 

Classe 1S3

Topic n. 1: è preferibile essere cittadino spartano o ateniese?

 

Ci auguriamo di poter ripetere questa esperienza anche il prossimo anno, e in presenza, va da sé!