Questa la domanda che due anni fa uno studente del Liceo Majorana aveva posto al Prof. Richard Mollica. La risposta era stata: «ancora non lo sappiamo bene», ma da quell'incontro aveva preso il via l'idea di istituire un Premio per i Diritti Umani rivolto ai Giovani. Così l'anno scorso è nato il Premio Orvieto Youth Human Rights Award: Healing the invisible wounds (OYHRA), organizzato in collaborazione dall'Harvard Program in Refugee Trauma e dall'IISST – Liceo Majorana di Orvieto. Sabato 15 novembre 2014, presso il Ristorante il Sanfrancesco di Orvieto, è avvenuta la cerimonia di premiazione della 1° edizione di questo premio incentrato sui diritti umani e rivolto ai giovani. Erano presenti studenti, insegnanti e famiglie delle quattro scuole che hanno raccolto l'invito a presentare lavori per il concorso: il Liceo Majorana e il Liceo Gualterio di Orvieto, il Liceo Donatelli e il Liceo Tacito di Terni.
Dopo i saluti del Comune di Orvieto, portati dal Vicesindaco Cristina Croce in un impeccabile inglese, il Dirigente Scolastico Elvira Busà ha affermato l'importanza del coinvolgimento degli studenti, in generale, in attività di tipo progettuale e laboratoriale che concorrono alla formazione di competenze, e in particolare sui temi dei diritti umani; ha inoltre sottolineato il valore della solidarietà e del senso di comunità in un momento di crisi che colpisce sotto tanti punti di vista il nostro territorio.
Ha poi preso la parola il Prof. Richard Mollica, direttore dell’Harvard Program in Refugee Trauma, un programma della Harvard Medical School rivolto ad aiutare le comunità che hanno subito traumi per guerre, catastrofi o per la violazione dei diritti umani. Da nove anni il Prof. Mollica, insieme a un gruppo di docenti che vengono dalle università americane, europee, africane, sceglie Orvieto e la Villa Paolina a Porano come sede per la parte in presenza di una Master Class che riunisce oltre sessanta professionisti e studenti nel campo sociale provenienti da tutto il mondo. Mollica ha salutato i giovani presenti in sala affermando “Voi siete la speranza di un futuro per un mondo che si trova in un gran pasticcio!” Ha poi chiesto di onorare i nostri antenati, a partire dagli etruschi, perché se l'Italia rappresenta ancora uno dei paesi più importanti per l'Umanesimo, ciò è vero grazie ai 2600 anni di storia di cui siamo il prodotto.
E' seguita la presentazione dei lavori elaborati dai giovani concorrenti, tutti coinvolgenti e stimolanti. La parola è poi passata alla giuria, composta, oltre al Prof. Mollica, dai professori: Solvig Ekblad, del Karolinska Institutet di Stoccolma, Rev. Jerry Streets, di Yale, Nasir Warfa, della Queen Mary University of London, Nisha Sajnani, della Lesley University a Cambridge, MA e Taiwo, dell'Università del Senegal. La giuria doveva pronunciarsi in base a criteri ben definiti, tra i quali: originalità, creatività, coinvolgimento personale, rilevanza artistica ed efficacia comunicativa, correttezza ed ampiezza dell'informazione fornita.
Il primo premio è stato assegnato al lavoro di Francesca Benucci, Elsa Maria Festa e Chiara Elisa Nannarelli del Liceo Gualterio di Orvieto: “Human Rights” narra di un percorso di scoperta e rielaborazione personale dei temi dei Diritti dell'Uomo, che in qualche modo è riuscito anche a coinvolgere la città di Orvieto. Il secondo premio è stato vinto da Alessia Cesaro del Liceo Tacito di Terni, con “Chronicle of an announced genocide”, un lavoro di rilettura e narrazione, efficace quanto originale, del genocidio dei tutsi in Rwanda nel 1984. Entrambi i premi comporteranno un viaggio a Boston per essere inseriti per qualche giorno nelle attività dell'HPRT. La giuria ha poi assegnato una menzione d'onore a Federico Perquoti del Liceo Gualterio di Orvieto, che ha partecipato con “White and Red”, una originale fusione del messaggio con il potere evocativo della danza, e alla classe 3S2 (ormai divenuta quarta) del Liceo Majorana con “Congo, the scenes of massacres”, che ricostrusce la storia dei recenti tragici avvenimenti nel Kivu, con il suo epilogo forse a lieto fine. Non vanno però dimenticati anche i pregevoli lavori di Agnese Zaccardo, del Liceo Gualterio di Orvieto, che ha fuso musica e immagini per veicolare il suo messaggio sui diritti umani; della classe 3S3 del nostro Liceo, che è riuscita a condensare la crisi del Darfur in sei minuti di immagini montate strette e in uno scritto originale finale; la toccante poesia sulla pena di morte “Death sentence”, di Fadji Hanan del Liceo Donatelli di Terni; il lavoro “Stop violence against women” di Greta Germini, sempre del Donatelli, che per cinque minuti ha fatto trattenere il fiato al pubblico sul difficile tema della violenza sulle donne.
Tutti i lavori saranno a breve pubblicati sul sito del Premio: http://oyhra.majoranaorvieto.org/