Nei fenomeni di interferenza, in generale, gioca un ruolo importante la geometria della sorgente utilizzata che può essere estesa o puntiforme.
Se la sorgente è puntiforme si osserva una figura di interferenza netta in qualunque zona dello spazio in cui si sovrappongono le radiazioni: si dice che le frange di intereferenza sono ``non localizzate''.
Succede spesso, però, che la sorgente sia decisamente non puntiforme: capita, per esempio, quando si osservano colori iridescenti di natura interferenziale su ``lamine sottili'' (bolle di sapone, macchie d'olio sull'acqua ecc.) illuminate dalla luce del cielo; in questi casi la visibilità6(o contrasto) della figura di interferenza è apprezzabilmente diversa da zero in una regione dello spazio molto limitata in prossimità della superficie della ``lamina''. Tali figure di interferenza si dicono ``localizzate''.
L'impostazione rigorosa del problema della localizzazione delle frange di interferenza date da lamine e cunei è dovuta a Michelson.