Il divisore di fascio serve a separare l'ampiezza dell'onda luminosa nei due bracci dell'interferometro; viene generalmente rappresentato come uno specchietto ``poco argentato'' tale da riflettere il 50% della luce: in realtà è inessenziale che la riflettività del sia esattamente al 50% perché esso agisce comunque una volta in trasmissione e una volta in riflessione per entrambi i fasci che risultano quindi comunque bilanciati in intensità: resta il fatto che con riflettività al 50% si ha la massima intensità di ogni fascio nell'uscita dell'interferometro verso l'osservatore 3 perché il prodotto di due coefficienti (di trasmissione e di riflessione) di cui è fissata la somma (100%) è massimo quando essi sono uguali.
La luce che viene riflessa dallo specchio attraversa lo spessore del vetro del tre volte nell'intero percorso mentre la luce che viene riflessa da lo attraversa una sola volta. Per rimuovere questa asimmetria4si usa inserire una lamina di compensazione dello stesso materiale e spessore e allo stesso angolo di incidenza del (ma senza il rivestimento semi-riflettente). La compensazione è sempre necessaria quando si vogliono osservare le frange in luce bianca.
In alternativa si può usare un prisma cubico come divisore di fascio (in cui la riflessione avviene sulla superficie interna diagonale) o una pellicola otticamente sottilissima (dielettrica o metallizzata).